venerdì 4 luglio 2014

La Socioterapia


di Antonia Roberti
   La Socioterapia, ambito professionale che deriva dalla Sociologia Clinica, si è sviluppata come un’insieme eterogeneo di interventi basati sull’interazione tra più persone, gruppi o collettività ritenute in difficoltà. Storicamente, questo approccio è stato utilizzato soprattutto negli ospedali psichiatrici, quando ci si è accorti degli effetti devastanti che creava la concezione statica e custodialistica di tali istituzioni. Infatti, la permanenza prolungata in tali luoghi di cura sviluppava nei pazienti una vera e propria identificazione con il sistema, che impediva loro qualsiasi forma di recupero spontaneo. La Socioterapia, introducendo nuove possibilità d’intervento affidate ai pazienti stessi, evidenziò una serie di strategie volte al recupero e al potenziamento della parte “sana” dell’individuo problematico. 

   Sicuramente la manifestazione più significativa di questo indirizzo risale alla “Comunità Terapeutica” realizzata da Maxwell Jones in Inghilterra nel 1940. Essa si fondava su una condizione di perfetta uguaglianza dei membri dell’istituzione ospedaliera, medici, infermieri, terapeuti e pazienti, affidando a quest’ultimi un ruolo attivo nella dimensione del trattamento e favorendo così un rapporto continuato e dinamico tra individuo e individuo e tra individuo e comunità. Esempi di questo genere di trattamento possono ritrovarsi nel concetto di terapia occupazionale (basata su attività lavorative controllate), di ludoteca (strutturata sulle possibilità soggettive e personali del singolo e/o del gruppo attraverso il gioco), di laboratori (organizzati per far emergere l’espressività figurativa e plastica dei partecipanti). In questo modo, il recupero si strutturava non più soltanto sulla base di interventi specialistici, ma anche sulla libera espressione del soggetto problematico che, costruendosi un’autonomia gestionale e risolutiva, era in grado di accelerare il proprio processo di reinserimento funzionale nella società. 

   La malattia mentale veniva perciò esaminata e studiata considerando ogni componente biologica, personale e sociale, attraverso un intervento sistemico e globale capace di leggere la realtà di ogni soggetto nella sua complessità esistenziale ed evolutiva. 

   Attualmente, la Socioterapia si applica in maniera efficace a qualsiasi contesto psicologico, psicoterapeutico, socioanalitico e d’aiuto. Assume grande rilievo negli interventi di Counseling intesi come sistemi di recupero autonomo del cliente che non viene più considerato come un paziente da curare, ma come una persona capace di recuperare soluzioni spontanee per superare specifici disagi emotivi. Infatti, attraverso un processo di autoaiuto, il Counselor incentiva un’evoluzione dell’organizzazione psichica del cliente, che diventa risorsa di se stesso per la gestione delle problematicità riportate nel setting. 

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