giovedì 3 luglio 2014

La Sociologia Clinica



di Antonia Roberti
   La Sociologia Clinica è una disciplina umanistica rivolta al miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso la valutazione critica delle opinioni, delle idee, dei vissuti e delle esperienze delle stesse. Il termine “clinico”, lontano da ogni problematica di tipo medico o psicologico-professionale deve essere ricondotto alla sua etimologia originale: la parola deriva dal greco clinex e significa “stare chini sul paziente”

   La Sociologia Clinica nasce come disciplina teoricamente alla fine del 1800 negli Stati Uniti grazie al metodo delle storie di vita elaborato da Thomas e Znaniecki. Tuttavia fu riconosciuta ufficialmente dalla comunità scientifica solo nel 1930, quando ci si accorse che esisteva una relazione tra il ruolo assunto da un individuo in un determinato tessuto sociale e il suo sviluppo psico-dinamico. Questa rivelazione evidenziò un nuovo campo di attività e di analisi, che avrebbe avuto come principale riflessione la comprensione della personalità umana. Numerosi sono stati i dibattiti sulla Sociologia Clinica ma soltanto nel corso degli anni '80 questa disciplina raggiunse una considerevole attenzione. 

   Attualmente, partendo dal presupposto che il contesto sociale ed esperienziale contribuiscono in maniera significativa alla strutturazione della personalità umana, la Sociologia Clinica propone interventi mirati al cambiamento della situazione di disagio con la costruzione di nuovi sistemi di riferimento individuali attraverso i quali leggere la propria condizione problematica. Essa si rivolge ai singoli individui o ai gruppi, alle organizzazioni o alle comunità cercando di comprendere i fattori sociali che limitano la libertà personale modificando, rimodellando o rieducando la percezione di sé e degli altri in termini prospettici. In particolare, la Sociologia Clinica si occupa di problemi legati al concetto di devianza, di emarginazione, di discontinuità di status, di socializzazione di subculture; interviene su casi di percezione disfunzionale del sé, di conflitti relazionali e psicologici. Con un insieme di metodi e tecniche rivolte alla comprensione e al trattamento della persona, con la realizzazione di modelli cognitivi e di intervento operativo, la Sociologia Clinica si pone come possibilità di mediazione tra disagi e risorse sia individuali sia sociali: infatti le problematicità vengono lette da questa disciplina come dimensioni umane globali ed articolate nelle quali recuperare l’intero assetto valoriale dell’individuo. Ogni crisi esistenziale, del resto, non può essere analizzata come un momento isolato e totalizzante, ma deve essere integrata al vissuto del soggetto se si vuole ritrovare la sua integrità psico-fisica e interazionale. 

   In questa panoramica il Counseling risulta centrale, poiché il Counselor, come sociologo clinico, opera in diversi campi come organizzatore di comunità, socioterapeuta, mediatore di conflitti, facilitatore di Focus Group, ecc.

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