di Antonia Roberti
La Sociologia Clinica è una disciplina umanistica rivolta al
miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso la valutazione
critica delle opinioni, delle idee, dei vissuti e delle esperienze delle stesse.
Il termine “clinico”, lontano da ogni problematica di tipo medico o
psicologico-professionale deve essere ricondotto alla sua etimologia originale:
la parola deriva dal greco clinex e significa “stare chini sul
paziente”.
La Sociologia Clinica nasce come disciplina teoricamente alla
fine del 1800 negli Stati Uniti grazie al metodo delle storie di vita elaborato
da Thomas e Znaniecki. Tuttavia fu riconosciuta ufficialmente dalla comunità
scientifica solo nel 1930, quando ci si accorse che esisteva una relazione tra
il ruolo assunto da un individuo in un determinato tessuto sociale e il suo
sviluppo psico-dinamico. Questa rivelazione evidenziò un nuovo campo di attività
e di analisi, che avrebbe avuto come principale riflessione la comprensione
della personalità umana. Numerosi sono stati i dibattiti sulla Sociologia
Clinica ma soltanto nel corso degli anni '80 questa disciplina raggiunse una
considerevole attenzione.
Attualmente, partendo dal presupposto che il contesto sociale ed
esperienziale contribuiscono in maniera significativa alla strutturazione della
personalità umana, la Sociologia Clinica propone interventi mirati al
cambiamento della situazione di disagio con la costruzione di nuovi sistemi di
riferimento individuali attraverso i quali leggere la propria condizione
problematica. Essa si rivolge ai singoli individui o ai gruppi, alle
organizzazioni o alle comunità cercando di comprendere i fattori sociali che
limitano la libertà personale modificando, rimodellando o rieducando la
percezione di sé e degli altri in termini prospettici. In particolare, la
Sociologia Clinica si occupa di problemi legati al concetto di devianza, di
emarginazione, di discontinuità di status, di socializzazione di subculture;
interviene su casi di percezione disfunzionale del sé, di conflitti relazionali
e psicologici. Con un insieme di metodi e tecniche rivolte alla comprensione e
al trattamento della persona, con la realizzazione di modelli cognitivi e di
intervento operativo, la Sociologia Clinica si pone come possibilità di
mediazione tra disagi e risorse sia individuali sia sociali: infatti le
problematicità vengono lette da questa disciplina come dimensioni umane globali
ed articolate nelle quali recuperare l’intero assetto valoriale dell’individuo.
Ogni crisi esistenziale, del resto, non può essere analizzata come un momento
isolato e totalizzante, ma deve essere integrata al vissuto del soggetto se si
vuole ritrovare la sua integrità psico-fisica e interazionale.
In questa panoramica il Counseling risulta centrale, poiché il
Counselor, come sociologo clinico, opera in diversi campi come organizzatore di
comunità, socioterapeuta, mediatore di conflitti, facilitatore di Focus Group,
ecc.
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