di Ilaria Betti, L'Huffington Post
La ricerca pubblicata sull'American Journal of Health Promotion
Dimagrire è spesso un percorso ad ostacoli, costellato di tentazioni e di rinunce. Dopo aver detto no all'ennesima pizza con gli amici (e dopo esserci concessi l'ennesima insalata), saliamo sulla bilancia e il risultato non ci soddisfa. Qual è il problema? "Chiediamo troppo a noi stessi. Il miglior modo per fare la dieta, invece, è non pensare di fare la dieta", dicono i ricercatori della University of Missouri. Per far scendere il nostro peso dovremmo, insomma, pensare al cibo in maniera rilassata. Perché tutto parte dalla nostra mente.
La ricerca, pubblicata American Journal of Health Promotion, porta avanti un nuovo metodo per "dimagrire stando bene con se stessi": si chiama "Eat for Life" (letteralmente "Mangia per vivere") e si basa sulla meditazione e sulla consapevolezza di ciò che mettiamo in bocca.
"Dovremmo approcciarci alla dieta come ad una non-dieta - dice la psicologa Lynn Rossy, che ha condotto lo studio - le diete tradizionali sono tutte puntate sul perdere peso. E all'inizio ci riescono. Ma accade spesso che le persone non riescano a controllarsi per troppo tempo e che tornino indietro, riacquistando tutti i chili persi. Che senso ha un programma del genere?".
Gli studiosi hanno chiesto ai partecipanti alla ricerca di non pesarsi per dieci settimane, l'intero arco di tempo di durata della sperimentazione. L'eliminazione dell'"ansia da bilancia" rientrava nell'obiettivo di creare una relazione positiva con il proprio corpo. Tramite il cosiddetto "intuitive eating" ("mangiare consapevole"), coloro che si sono sottoposti alla ricerca hanno imparato a fare esperienza delle loro sensazioni interne, come il senso di pienezza e di fame, e hanno, al contrario, abbandonato tutti gli "attacchi" esterni, come il conteggio delle calorie e del peso.
"Per riuscire a dimagrire l'aiuto più grande viene dalla nostra mente, dalla meditazione", spiega la psicologa Rossy. "Dopo dieci settimane, tra le donne che hanno partecipato al programma non sono stati riscontrati disordini alimentari, che spesso sono conseguenza di alcune diete sbagliate. Come i Binge Eating Disorders, che colpiscono le pazienti obese: pur detestando il loro peso e le loro rotondità, sono assalite da desiderio incontrollabile di cibo senza essere particolarmente affamate e mangiano in maniera illogica, nonostante desiderino dimagrire.
"Eat for Life non è solo per persone con disturbi alimentari - spiega l'autrice dello studio - è per tutti coloro che vogliano imparare a conoscere e apprezzare il valore del nostro corpo".
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