Attualmente, il web ha creato una democrazia digitale basata sulla condivisione e il libero scambio di “sapere”. Il rischio più evidente di questa democrazia è la violazione della “proprietà intellettuale”.
Forse però tale concetto andrebbe ridimensionato a favore di un comunitarismo del sapere e di una socializzazione della cultura, capaci di rendere un servizio al “diritto ad una vera cultura”, in un mondo globalizzato ed epidermico nei confronti del vero sapere perché ridotto al nozionismo, all'accumulo enciclopedico ed infinito di informazioni fini a se stesse, alla creazione di applicazioni ludiche multimediali panem et circens.
Quindi la politica e i governi dovrebbero ripensare una “funzione pubblica” della proprietà privata intellettuale, che pur salvaguardando l’autenticità degli autori nonché il loro legittimo guadagno e onore nel simposio scientifico-culturale, tuttavia sia in grado di privare il mondo dei colossi editoriali ed informatici di quella tirannide speculativa legata al copyright e al marchio, la quale poi scatena una reazione di pirateria su questi due fronti, visto l’inaccessibilità finanziaria dei prodotti offerti (soprattutto libri scientifici e programmi informatici) da parte della maggioranza degli utenti universitari e web.
Oggi un vero ricercatore non dovrebbe aver più paura del fatto che i risultati della sua ricerca vengano universalmente condivisi. Pur tutelandosi come vero, effettivo ed unico autore di ciò che scrive e crea, egli dovrebbe però essere in grado di tramandare questo suo sapere creando, alla maniera dei grandi filosofi antichi, delle grandi scuole web formate da allievi capaci di mettere in opera una task force di tutela e di diffusione capillare dei risultati della sua ricerca.
Con questo nuovo spirito, intendiamo quindi offrire a lettori impegnati culturalmente, a professionisti e a studenti universitari la nostra WebSchool di Formazione Socioclinica Neuromeditativa, che racchiude più di 30 anni di ricerca nel campo epistemologico, metodologico, tecnologico e didattico della Relazione d’aiuto costruita attorno al dialogo di conoscenza di sé e di mediazione sociale, ed alla sperimentazione di consolidate tecniche neuromeditative, per l’acquisizione della salute e del benessere psicofisici nonché per il raggiungimento del successo professionale e dell’armonia aziendale e sociale.
Ricordiamo, a tal fine, la mission del Sociologo clinico ad indirizzo neuromeditativo: “Ricostruire le relazioni sociali con il Dialogo e la Meditazione”.
René Manusardi
Sociologo clinico neuromeditativo
Professore Titolare di Sociologia clinica e Socioterapia
alla UNISED - Università Internazionale
di Scienze della Sicurezza e della Difesa sociale
© by René Manusardi
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