domenica 5 novembre 2017

Così i ritiri spirituali incidono biologicamente sul nostro cervello



di ENRICO FORZINETTI per LA STAMPA SALUTE

La meditazione non aiuta soltanto a sentirsi meglio con se stessi e con gli altri, ma ha anche un effetto biologico sul cervello. Lo hanno dimostrato i ricercatori della Thomas Jefferson University in un recente studio pubblicato sulla rivista Religion, Brain & Behavior. 

La ricerca ha coinvolto 14 fedeli di religione cristiana tra i 24 e i 76 anni. Questo gruppo si è raccolto in un ritiro spirituale di una settimana trascorso tra messe mattutine, esercizi di meditazione e riflessione e incontri con una guida spirituale. Al ritorno alla vita quotidiana i partecipanti hanno ammesso di aver avuto benefici fisici e mentali. Ma non era finita qui. 

GLI EFFETTI SUL CERVELLO 

Sottoponendo le persone a una tecnica di imaging cerebrale è stato possibile confrontare la quantità di trasportatori di due neurotrasmettitori prima e dopo la settimana di ritiro spirituale. È stato osservato che erano diminuiti dopo sette giorni di circa il 6%: questo significava che nel cervello si trovava una quantità superiore sia di dopamina che di serotonina, molecole implicate nelle emozioni positive e nella regolazione dell’umore. 

«In qualche modo il nostro studio ci lascia più interrogativi che risposte - ha ammesso Andrew Newberg medico e direttore del centro di ricerca dell’università americana - Il nostro gruppo ora è interessato a comprendere quali aspetti del ritiro spirituale abbiano provocato questi cambiamenti nel sistema dei neurotrasmettitori e capire se altri tipi di ritiri spirituali possano dare risultati diversi». 

L’UTILITÀ DELLA MEDITAZIONE  

Questi cambiamenti biologici nel cervello si aggiungono ad altre considerazioni sull’utilità della meditazione fatte in passato. Una ricerca sulla Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT), che combina terapia cognitiva e meditazione, si è dimostrata in grado di far calare la probabilità di ricaduta nella depressione da parte di soggetti che ne hanno sofferto. 

Come ha ricordato il dottor Roberto Di Rubbo, medico specialista in Psichiatria e Psicoterapia ed esperto di Mindfulness, la meditazione può essere infatti di aiuto su persone di ogni fascia di età e per un ampio spettro di disturbi, come anche quelli legati all’ansia o all’alimentazione. 

Parallelamente al dare ampi benefici, la meditazione sta diventando un’attività sempre più facile da praticare. Chi non ha tempo di recarsi nei centri specializzati può sempre provare da solo usando alcune applicazioni, come ad esempio Medita Ora. Un’app che propone diverse meditazioni guidate per accompagnare ogni tipo di attività quotidiana.